Unicorno rosso, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it
Forse i narcisi piangono, di notte, senza carezze
quando solo la luna li vede
la luna che entra da queste finestre storte
e disegna i narcisi sui muri.
quando solo la luna li vede
la luna che entra da queste finestre storte
e disegna i narcisi sui muri.
Ma una donna li ha visti e ora sa
una piccola donna
che spargeva colori sui prati
seguendo fili di invisibili sogni.
una piccola donna
che spargeva colori sui prati
seguendo fili di invisibili sogni.
Sulla rugiada dell' erba diventavano fiori
poi qualcosa le sfuggì di mano
presa tra bianche lenzuola
e furono mura e finestre
ma i fiori non muoiono mai
rinascono folli di sole e rugiada.
poi qualcosa le sfuggì di mano
presa tra bianche lenzuola
e furono mura e finestre
ma i fiori non muoiono mai
rinascono folli di sole e rugiada.
La piccola donna sta nel passato
che separa il visibile dall'invisibile
ancora regala fantasie di seta
e cavalca il suo unicorno rosso
e scrivere di lei è ciò che resta.
che separa il visibile dall'invisibile
ancora regala fantasie di seta
e cavalca il suo unicorno rosso
e scrivere di lei è ciò che resta.
La piccola donna sta nel futuro
che separa il visibile dall'invisibile
un immaginato futuro di stanchezze
e di mura e finestre
e non muore mai.
che separa il visibile dall'invisibile
un immaginato futuro di stanchezze
e di mura e finestre
e non muore mai.
Rinasce nella fantasia indimostrabile
così muta di indicibili parole
così muta che non ne ricordo la voce e il viso
e scrivere di lei è ciò che resta.
così muta di indicibili parole
così muta che non ne ricordo la voce e il viso
e scrivere di lei è ciò che resta.
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