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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Dei tanti momenti che avrò, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Dei tanti momenti che avrò, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Poco fa il cielo era di un bel blu profondo, che ancora ci abitava la notte il viola del nuovo giorno saliva all'orizzonte, lungo il traliccio della luce. Un comune traliccio della luce, questo si vede dalla mia finestra, e tetti e case e alberi, ogni giorno uguali. Ma poi ha iniziato a scintillare, colpito dai primi raggi del sole ancora bagnato dalle nebbie notturne. E in quel momento ero lì, finchè la luce ha reso il cielo e l' orizzonte di un unico colore il traliccio sfumato nella foschia.   Che sia per questo che canto canzoni d'amore e scrivo e descrivo le gioie che ho nominando la madre dopo ogni gioia anche perchè Santi numi o Eterni dei è un po' desueto mentre Mamma mia è eterna.   Che sia per questo che canto dei luoghi che ho incontrato o incontrerò di cose comuni come gli alberi ai monti che vegliano un compagno strappato dal vento sdraiato nel muschio o nella neve. O dei venti di lago

Sogno invisibile, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Sogno invisibile, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Si muove lenta nel buio della stanza la donna sognata si spoglia lentamente dei pensieri del giorno si prepara amorosa per la notte fuori dal campo di luce. Nessuno specchio sul tragitto rivela la presenza solo sospira a volte, o così mi pare e mente mente col corpo che tace. Il suo sospiro è un soffio, che sposta le tende invisibile si stende al suo giaciglio e si accarezza, fino ad aprirsi la bocca che è il buio della stanza. E mente dice di esserci e non c'è se ne sta nel buio impenetrabile e profondo ma fa dei sospiri un canto e io sono nello stesso buio suono la sua canzone. E mento, vedendo un corpo che non c'è ho tolto le corde alla chitarra per suonare quella canzone. Parla di alberi, spazi aperti e luminosi e venti sopra al lago e la melodia è dolce, di chissà quali inaudibili corde. Poi l'adagio con grazia si fa andante mosso di vento che agita le cime e di battaglie antiche tra l'arcangelo di Brun

Zingarella, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Zingarella, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Sorride come una giovinetta, la zingarella nella cornice dorata, il tempo passato sulla tela le ha reso la pelle secca e screpolata, sorride come allora, nella giovinezza andata la vecchiaia invece nessuno l'ha mai disegnata. Sorride nel suo abito rosso e vaporoso di voulant e sotto l'abito teneri seni freschi e giovani da immaginare era la compagna di tante notti nere sull'Olona e dal nero di quelle notti è circondata. I lampi allora non facevano paura perchè lei appariva in tutto quel chiarore davanti a me sembrava viva appoggiata al muro e quando tornava il buio era bello saperla lì. Oggi però non so dov'è non so in che casa guarda o se si ricorda di me quale luce la illumina nè chi la sta a guardare ho solo qualche foto senza profumo nè calore ma è bello saperla lì chissà dove è successo solo che ha dovuto andare. Come allora le dico che sto bene qui e come allora non mi crede ma non può tornare.  

Nostos, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Nostos, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Forse è un bisogno mascherato da nostalgia questo vedere i suoi colori sfumati nella nebbia indorata dai lampioni, questo tornare della memoria da questo balcone a un altro dove guardavo alle stelle cantando. E' sempre quel ragazzo che esce sul balcone a fumarsi una sigaretta, non ci sono i puntini luminosi delle stelle ma ha desideri nelle tasche e li disegna. Disegna una donna appena sopra i tetti vestita con i suoi colori il viso e il corpo dissolto nell' oro della nebbia. La donna che ha acceso tutti i colori dell' arcobaleno. E' sempre il ragazzo che la guarda sono solo più stanco gli dice ho un po' più di sonno la sera e correre tra le stelle è un sogno ma sei ancora qui gli dice profumi ancora di canzoni e giovinezza cotone sulla pelle e ninnananne buone. Ma è solo un bisogno mascherato da nostalgia un bell'inganno. Non è qui davvero.  

Sul sentiero, inaspettata, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Sul sentiero, inaspettata, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Sul sentiero, inaspettata. Un giorno andrò al bosco lasciando questo divano comodo andrò al bosco cercando nuovi sentieri come sempre nei miei soliti giri. Ci saranno curve sul sentiero e dopo l'ultima il buio tra gli alberi si farà di un bianco luminoso e invitante. La vedrò apparire piano in tutto quel bianco come sbucasse dalle nebbie. Le previsioni dicono che farà un gran caldo quel giorno o un gran freddo e che pioverà se non c'è il sole. Di sicuro quel giorno saprò che lì finisce il sentiero mentre quello percorso frana silenzioso nel lago. Non si può tornare. Dovranno venirmi a cercare dietro le curve.

Il cerchio dei ricordi, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Il cerchio dei ricordi, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Conosco un posto nell'angolo più basso del cerchio, della ruota che avanza veloce e gira, sempre diverso e sempre uguale. Un posto dove stanno i ricordi di cose mai vissute cose passate e cose future che piovono dall'angolo più alto. Cose del tipo ti ho baciato le spalle o te le bacerò è lo stesso mentre coi pollici ti accarezzavo o accarezzerò le vertebre nel centro esatto della nuca. Cose che girano, e vanno, e vengono cose che tornano da dove non sono esistite mai.   Cose svanite, o che svaniranno sempre qui presenti.

S’imbianca il ciclamino., di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

S’imbianca il ciclamino., di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Certo che è uno spettacolo un bel ciclamino dritto e a testa alta nel sole rosa come di altri rosa non ce n'è. Ma dovevate vederlo chiuso come una spada coi petali attorcigliati dovevate vederlo una mattina srotolarsi in una vorticosa danza e spalancarsi e poi abbagliato dalla luce richiudersi un po' Dovevate vederlo cambiare forme e posizioni ascoltando il vento sui petali. Dovreste vederlo adesso imbiancare forse per la stanchezza, forse per l'età il colore perso nel vento. Dovreste vederlo crearsi una coperta di foglie per il capo stanco che presto cadrà.  

Un mattino di novembre, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Un mattino di novembre, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it E' uno di quei mattini che ti svegli sul divano che la sera prima non hai visto finire il film e la notte, aprendo gli occhi, hai solo spento la tv che disturbava il sogno e il sogno era così bello che non potevi lasciarlo lì per andare a letto. Lo dovevi subito rincorrere, e riprendere. E' uno di quei mattini che la casa appena sveglia si rischiara piano vuoi farti un caffè ma stai lì a guardarla schiarire col sogno, che ha ancora corpo, e impronta, calda, sul divano. E' uno di quei mattini che è difficile tornare nel mondo di qua uno di quei mattini che la stanza è vuota, vuota di luce e sogni e più si alza la luce più se ne vanno i sogni. Bisognerà alzarle queste tapparelle, e guardare fuori per vedere se c'è o no la nebbia. Per vedere se qualcosa della forma del sogno è rimasto tra gli alberi.