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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Marzo, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Marzo, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Dentro al silenzio c'è come una sensazione di qualcosa che muore come una ragazza che ha sentito un gran silenzio in grembo, un giorno, o il ragazzo senza più una voce che lo sgrida. Sì, la televisione suona, ma non vale. Ti ricordi il rumore dell'acqua di lago? dalla panchina in riva al tuo paesaggio quella dove hai lasciato un segno per ritrovarla, per ritrovarti. Intanto la televisione suona, ma quella non vale. E ti ricordi l' aria fresca, estiva, e il chiaro di luna, che non è questo, a led bianchi e le mani che salgono lungo le coscie sulla stessa panchina le mani che si infilano sotto la seta rossa fino alle mutandine e poi scivolano sui fianchi per arrivare a sostenere il seno. Intanto alla televisione c'è qualcosa di simile, ma quella non vale. E ti ricordi i profumi? dell' aria davanti al lago della pelle della luna o del sole? Quelli alla televisione non ci sono. Ma è solo un assaggio, finirà il silenz

Le margherite, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Le margherite, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Ho visto le margherite splendere, aprire le corolle al campo in un giorno di sole e lei sdraiata dentro. Ora tu puoi anche bruciarlo quel campo, bombardarlo, spargerci sangue a litri e incendiarlo, oppure ararlo, rivoltarlo, metterlo a nudo e poi ripiantarci gli asfodeli della morte o i calicanti, oppure un' elegante amarillide o un giovane ligustro, un tossico rododendro, un' amoroso agapanto. Allora puoi dire che lì non ci sono le margherite puoi giurare e spergiurare che lì non ci sono mai state nè ci saranno mai. Ma io le ho viste le margherite splendere. E so che torneranno.

Non si incontreranno mai, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Non si incontreranno mai, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Probabilmente quello che non riesco ad essere e l' immagine che ho di te nuda in corsa sull' unicorno non si incontreranno mai, anzi è certo lo so. Eppure, adesso che non ci si può incontrare sapessi come manca questo non incontrarsi mai.

Luce strana, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Luce strana, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Chissà se anche la luce ha un qualche patimento, se soffre di più a restare distesa come un velo grigio sopra le case e le cose e le strade vuote oppure ad attraversare lastre di vetro perdere un po’ dei suoi colori impressionare tende e occhi con volti amati. __________  che strano andarsene senza calore __________  solo mani e volti di plastica da ricordare

Le cose nascoste, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Le cose nascoste, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it È una piccola apertura tra gli alberi si intravede appena il sentiero che scende, verso la riva tra l' ombra che fanno i rami. E non sai cosa te lo fa scegliere piuttosto che quel parco, lì vicino con panchine, e giochi e spiagge attrezzate. Ma posteggi, e in fondo lo sai che da sempre cerchi di vedere le cose nascoste dietro gli angoli. Le cose nascoste, che sono poi quelle che nascondono come quel salice, che richiudeva i rami dopo il passaggio e diventava nido e il nido si faceva casa dove ci si poteva amare. Posteggi e imbocchi il sentiero e il sentiero svolta sul ponticello che oltrepassa il torrente poi scende dritto alla riva. L'acqua è piena d'angeli che brillano, e danzano spandono attorno scintille di luce e l'aria tra i rami dà loro voce. È solo sole, obliquo sull'acqua ma incanta come dovessero arrivare altri angeli a unirsi alla danza di luce. E alla fine arrivano, ti escono da dentro.

Laghee, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Laghee, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Noi abbiamo l' anima acquosa non acqua marina, che riflette il cielo, gli specchi da dove guarda sono laghi e ci si riflettono corone di monti con sulle spalle mantelline di neve. Così, curiosi, cerchiamo le strade per salirci fino alle colme e più su fino alle croci sulle cime vicino alle stelle. C'è silenzio lassù, tra il bianco e l'azzurro le valli e i fiumi scendono come radici verso il mondo là sotto percorrono le strade fino ai cortili dove ragazzi correvamo al pallone i cortili che si aprivano a giardini segreti i giardini che credevamo eterni i giardini che ancora tornano, eternamente, nei sogni. E non è il bimbo che sogna l' uomo e non è l' uomo che sogna il bimbo è solo vita che estende le sue radici tra i due. foto mia

Unicorno rosso, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Unicorno rosso, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Forse i narcisi piangono, di notte, senza carezze quando solo la luna li vede la luna che entra da queste finestre storte e disegna i narcisi sui muri. Ma una donna li ha visti e ora sa una piccola donna che spargeva colori sui prati seguendo fili di invisibili sogni. Sulla rugiada dell' erba diventavano fiori poi qualcosa le sfuggì di mano presa tra bianche lenzuola e furono mura e finestre ma i fiori non muoiono mai rinascono folli di sole e rugiada. La piccola donna sta nel passato che separa il visibile dall'invisibile ancora regala fantasie di seta e cavalca il suo unicorno rosso e scrivere di lei è ciò che resta. La piccola donna sta nel futuro che separa il visibile dall'invisibile un immaginato futuro di stanchezze e di mura e finestre e non muore mai. Rinasce nella fantasia indimostrabile così muta di indicibili parole così muta che non ne ricordo la voce e il viso e scrivere di lei è ciò che resta.

In, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

In, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it L'invisibile è ovunque indimostrabile disegna il visibile. Da questa panchina -la solita- guardo il lago -il solito- mi si vede bene c'è solo un inesistente tempo tra l'invisibile seduto qui e che disegna i monti e il faro, che spara insondabili misteri sul lago da un cannone tra la terra e il cielo a metà di una strada che taglia il monte. Anche l' indicibile è ovunque tra i -non è nulla- -andrà tutto bene- nel sogno inconsumabile e infinito. Ma l'infinito non ci sta su questo foglio.

Facile, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Facile, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Sarebbe stato facile venire a trovarti portarti la giovinezza muscoli forti e denti buoni per morderti i capezzoli. Sarebbe stato facile col drago nei pantaloni sempre pronto appoggiarmi al tuo corpo per sentirne il calore e il profumo porre un desiderio tra i glutei e girarti e rigirarti e di nuovo appoggiarmiticisi (spetta che mi si è attorcigliata la lingua) e  appoggiarmi tra i seni ancora , giovani e sodi. Sarebbe stato facile venire così a ogni giro e rigiro e non in tutti i mari e tutti i laghi sarebbe bastata una tenda in un prato fiorito, tra i quadrifogli. Invece sono venuto oggi e ho portato la vecchiezza le rughe e i pochi denti rimasti un drago addormentato e steso a riposare. Sono venuto a sedermi sulle tue panchine e vedere l’ effetto che fa sperare di non trovarti.

Bimbo in fuga, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Bimbo in fuga, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Ma una coperta non è una corazza lucente. Da quelle finestre vedevo i giardini i giardini e la luna e altre solitudini. In quelle finestre c’ erano i malati gentili dalle tasche nude e bucate che venivano di notte quando la luna faceva le ombre tra le lenzuola pulite e una coperta non è una corazza lucente. E in quelle stanza non so se Dio c’era o non c’era la Madonna era fuori che guardava i giardini alla luce della luna e non si accorgeva di te. Così sono andato via eterno bimbo in fuga che guarda i giardini fioriti le lune sul lago tra zingare solitudini. Ho costruito una corazza una lucente astronave dove gli uomini non possono entrare e non saresti cresciuto mai. Qui si sta bene e aspetto ancora la mia scatola di cartone con la locomotiva sbuffante, gli scambi e i semafori o una scatola qualunque piena di speranze e meraviglie che tra gli uomini c’è disincanto mascherato ma i bimbi non lo sanno. Ma tu portami ancora la

Orlo, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Orlo, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it ________Seduto all' orlo dello sprofondo _________nel punto più in vista di questo mondo __________con cento scatole per la meraviglia ___________e poi duecento perchè le rassomiglia. Ci fosse un orlo del mondo di questo mondo dove il tempo e le cose finiscono un posto dove sedersi a riposare un anno o mille che vuoi che sia. Sarebbe dentro i suoi occhi occhi di lupa nella notte. Da lì cadrebbe la luce come avesse peso leggero e sotto è un lago di luce segui le curve delle rive e lo vedi tutto quel lago ogni curva un seno, un ripostiglio dove hai lasciato o preso qualcosa. E il lago sono i suoi occhi ci vuoi andare ad abitare in quel buio profondo di occhi di lupa pieni di luce. ________Per i suoi seni scatole trecento _________per la sua schiena sui quattrocento __________per lo sprofondo son cinquecento.

Passando, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Passando, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Se passi da quelle panchine in riva al lago -e per me il lago è il sogno- guarda bene lì intorno c'è in giro gente un po' strana che ci lascia i pensieri. Tu dirai non è poi così strano fermarsi a pensare sulle rive del sogno -un sogno minuscolo- certo è più strano trattare i pensieri come pezzi di sè. Io l' ho fatto mi ci sono seduto su quelle panchine di legno corroso dal tempo e non ci ho trovato niente di te però è strano tornarsene a casa senza un pezzo di sè. Ma poi chi vuoi che si fermi a cercare qualcosa su quelle vecchie panchine non certo tu lì di fronte c'è un bar sedie comode e tavolini e un cameriere che ti porta pure il caffè. Resta sempre un po' strano tornarsene a casa senza un pezzo di sè. 01 03 2020

E poi, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

E poi, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it E poi.. E poi vuoi scrivere qualcosa di bello che dica “c’è un tesoro in ogni dove” a immagini e parole. Così giri il web per cercare qualcosa di bello da mostrare solo che trovi una maglietta rossa sulla riva dove spiaggiano i giochi. E tanto freddo. E niente, sarà per un’ altra volta.