Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Fottila, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Fottila, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Fottila la poesia anzi scrivile due righe, e tra le righe _______________________________ f o t t i t i _______________________________ come bestia inginocchiata. E poi vai a pesca o al bosco, a cercare il muschio per i ciclamini o a guardare le nuvole come semplici e minuscole goccioline d’ acqua vaporizzata senza vederci ballerine, o un nome, o un viso. Fottila la poesia, tanto lei non ci pensa due volte a fottere te, come una fiera ti segue, si mostra magari in un guizzo di paura negli occhi della trota appesa all’amo e la senti in gola o nel cespuglio di margherite al bosco attraverso il quale la vedi. Nuda. O proprio mentre guardi le nuvole, una ballerina, o un nome, o un volto passano veloci. Vedi? Sei fottuto. foto mia

In un mattino, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

In un mattino, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Non ce n'è uno uguale all'altro, in quel filare d'alberi che corrono verso la luce bianca e diffusa che abbaglia l'orizzonte non ce n'è uno uguale all'altro. Alzano le braccia nude a salutare e ci svaniscono dentro. Sono sempre le solite cose a svanire i filari, i tralicci le strade , i binari. Sulla strada anche l'auto corre ma non ci arriva mai a svanire mentre invece le cose appaiono, un albero dopo l'altro e la strada si allunga la benzina manca. A breve appariranno le colline e i monti persi in quella luce. Ma la benzina manca sempre più, e non si arriva mai.

Cerchio, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Cerchio, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Ho immaginato colori brillanti e poi li ho fatti danzare nell' aria piena di note come stampati su un lenzuolo a sventolare. Mi ci sono sporcato le dita e le mani macchiato muri dove le appoggiavo. Muri da abbattere, da ridurre in macerie perchè altre note si alzino ancora al cielo a brillare e danzare come stampate su un pentagramma nel vento e come scintillanti minuscole gocce si colorino al sole come arcobaleno che mi ritorni al cuore. Per riempirlo di suoni e colori che importa dei fori, delle ferite che faranno per entrare da quei fori ne usciranno di nuove come un canto che si innalza al cielo a brillare e danzare come stampate su un pentagramma nel vento e come scintillanti minuscole gocce si colorino al sole come arcobaleno che mi ritorni al cuore. Per un altro incanto.

Specchio, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Specchio, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it E' solo un gioco di bimbi ti metti allo specchio con lo specchietto di mamma quello per guardarsi le spalle così, tanto per vederti allontanare all' interno all' infinito. E poi non distingui più i volti e lo specchio è pieno di gente che non lo abita. E tu di qua sei solo. Separato da uno strato d' argento. Proprio come loro, riflessi anche nei tuoi occhi.

Dove il nulla non è nulla, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Dove il nulla non è nulla, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Eternamente sporta al davanzale un giorno che non ricordo quando fu e io non so nemmeno dove stavo forse sul ballatoio o forse giù. Non so chi è stato a fare quella foto forse lo zio venuto da Milano Milano, città lontana come l' America e quelle magie erano cose di lassù. Luciano vieni fuori che c'è il sole andiamo a fare un giro senza meta ma era domenica, giorno di partite papà era dentro con la radiolina le pile legate fuori che quelle sì duravano di più. E dai papà finisci la partita prendila sottobraccio e andiamo giù possiamo passare dallo zoo prima del lago ci son le scimmie buffe e colorata la faccia rossa e il sedere blu da lì al lago poi il passo è breve a quei giardini dove mi portavi tu ci sono panchine dove puoi riposare io intanto gioco e non ti vedo più. Perchè è questo che davvero vedo nella memoria un grande bianco pieno di presenze e luce quelle scimmie, il la

Giuliano, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Giuliano, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Non ricordo il nome. Occhi neri e tristi ma furbissimi e buoni non sapeva stare fermo nel banchetto proprio come me guardava sempre fuori dalla finestra, alla scuola in riva al bosco guardava gli alberi , e il buio tra gli alberi verso un altrove raccontato, un altrove che non capivo verso dove le rocce nascondevano il buio. Oggi lo so, all' uscita di scuola non erano le case di Como che vedeva, erano le sue, con gli occhi strappati e i fantasmi alle finestre, tranne una, e verso quella accellerava il passo. Oggi lo so, non ricordo il nome e lo chiamavano il figlio della iugoslava, ma forse era solo Giuliano e lei jugoslava non lo era più, lei non era più, quel bambino era tutto ciò che lei era adesso. Oggi lo so, Oggi potrei essere nato a Fiume, o in qualche altro mondo, e guardo le case di Como col cuore strappato cercando il portone dove ho bussato un giorno perchè scendesse, almeno una volta, a giocare e m'ha aperto l

Color, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Color, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Tu credi che tutto quel blu sia lì per te e non vedi più i papaveri, le borse, le scarpe a spillo i cuori sanguinanti tutto intorno. Poi un giorno credi che sia il rosso che invece è lì per te e non vedi il blu, steso ad asciugare a un filo sotto le sue finestre. E così per il rosa, il verde, o il giallo, solo che ne scegli uno alla volta. Ma dentro hai un arcobaleno.

El84, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

El84, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Lì dentro la luce si attorciglia come un suono e il suono è rosso, incandescente oltre il vetro. Così non lo diresti mai che lì dentro ci sono gomitoli e gomitoli di strade e acqua e riva di lago sassi alla schiena e stelle negli occhi. Lì dentro il suono si attorciglia come la luce. Caldo, di un bel rosso nel buio.

Non so il suo nome, forse Poesia, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Non so il suo nome, forse Poesia, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Non so il suo nome, forse Poesia? L'ho incontrata nella giovinezza degli anziani nessun vuoto l'ha risucchiata in questo mondo avevo la mia musica, che già lo riempiva, e l'ho ancora. Le gioie, tante, nessun foro s'è aperto in cielo per farla cadere qui. Solo è passata accanto, un giorno e mi ha scelto. Giochiamo, e non mi lascia invecchiare.

Sopra le curve, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Sopra le curve, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Sul mio ramo di questo lago i monti hanno curve morbide e arrotandate non come sull'altro, freddi e spigolosi, più belli nelle nebbie. I miei sono più belli nel sole e ce n'è uno che la funicolare taglia in due emisferi. Sono venuto un milione di volte a guardarli dalle mie sponde sempre c'è il mistero della bellezza che non viene a noia che non satura la memoria. E va oltre. Sono venuto forse più di un milione di volte anche quando non sapevo di essere. E ancora vengo e verrò tra questi monti anche quando non sapro più di essere. Me lo dicono due occhi che mi guardano da sopra le curve come a indicare tanta bellezza come a dire guarda, sei sempre stato qui. Qui il tempo non fu e non sarà mai. È questo il mistero della bellezza. Che è eterna. Non ci sarà un tempo in cui sarò io a sbirciare da sopra le curve. Sarà sempre adesso mentre le guardo.

Ho sognato una strada, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Ho sognato una strada, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Ho sognato una strada stanotte e la notte era nera l'asfalto nero e ruvido brillante di luna. Saliva come un ponte in fuga dal mondo, invisibile. E più in su una buca. Un pozzo profondissimo dai bordi umidi e bianchi. Anche loro brillanti di luce la indicavo a tutti ma nessuno passava. L'ho sognata ancora, da sveglio, il mondo però era di una saturazione esagerata con tutti i colori dell'arcobaleno la strada partiva proprio dal cuore dal centro del mondo sempre nera nera e saliva e saliva, e più su eccola, la buca ma dai bordi gialli e frastagliati in espansione poi risucchiati all'interno, fino a lasciare un anello blu ma anche l'anello svaniva in nuvole d'azzurro riempiendo un cielo blu profondo e colmo di stelle. Poi tutto tornava nero. Per poter ricominciare. E niente, penso che devo smettere di premermi le dita sugli occhi nella vasca da bagno, per vedere le stelle. Penso che avrei dovuto