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Ho sognato una strada, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Ho sognato una strada, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it



Ho sognato una strada stanotte
e la notte era nera
l'asfalto nero e ruvido brillante di luna.
Saliva come un ponte
in fuga dal mondo, invisibile.
E più in su una buca.
Un pozzo profondissimo dai bordi umidi e bianchi.
Anche loro brillanti di luce
la indicavo a tutti
ma nessuno passava.

L'ho sognata ancora, da sveglio,
il mondo però era di una saturazione esagerata
con tutti i colori dell'arcobaleno
la strada partiva proprio dal cuore
dal centro del mondo
sempre nera nera
e saliva e saliva, e più su eccola, la buca
ma dai bordi gialli e frastagliati in espansione
poi risucchiati all'interno,
fino a lasciare un anello blu
ma anche l'anello svaniva
in nuvole d'azzurro
riempiendo un cielo blu profondo e colmo di stelle.
Poi tutto tornava nero.
Per poter ricominciare.

E niente,
penso che devo smettere di premermi le dita sugli occhi
nella vasca da bagno, per vedere le stelle.
Penso che avrei dovuto entrare nella prima buca, quella vera
invece di mostrarla a tutti i nessuno che passavano.

Per sondare l' insondabile.

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..intanto i mughetti crescono senza tregua..

Annunzio saresti stato di quel che non fummo, di quello che fummo e non siamo più. In te sarebbero ritornati i morti e vissuti i non nati, sgorgate le acque sepolte. La poesia, da noi amata e non sciolta dal cuore mai, tu l’avresti cantata con gridi di fanciullo. L’unica spiga di due zolle confuse eri tu - lo stelo della nostra innocenza sotto il sole. Ma sei rimasto laggiù, con i morti, con i non nati, con le acque sepolte - alba già spenta al lume delle ultime stelle: non occupa ora terra ma solo cuore la tua invisibile/ bara. (Antonia Pozzi) ..intanto i mughetti crescono senza tregua..

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