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Marzo, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Marzo, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it



Dentro al silenzio
c'è come una sensazione di qualcosa che muore
come una ragazza che ha sentito un gran silenzio in grembo, un giorno,
o il ragazzo senza più una voce che lo sgrida.

Sì, la televisione suona, ma non vale.

Ti ricordi il rumore dell'acqua di lago?
dalla panchina in riva al tuo paesaggio
quella dove hai lasciato un segno
per ritrovarla,
per ritrovarti.

Intanto la televisione suona, ma quella non vale.

E ti ricordi l' aria fresca, estiva,
e il chiaro di luna, che non è questo, a led bianchi
e le mani che salgono lungo le coscie
sulla stessa panchina
le mani che si infilano sotto la seta rossa
fino alle mutandine
e poi scivolano sui fianchi
per arrivare a sostenere il seno.

Intanto alla televisione c'è qualcosa di simile, ma quella non vale.

E ti ricordi i profumi?
dell' aria davanti al lago
della pelle
della luna o del sole?

Quelli alla televisione non ci sono.

Ma è solo un assaggio, finirà il silenzio
e si arriverà fin davanti al lago.
un assaggio di giorni lontani
giorni di ti ricordi l'aria
e il sole, la pelle
giorni di televisione che suona
mentre fuori c'è un gran rumore di traffico e gente.

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..intanto i mughetti crescono senza tregua..

Annunzio saresti stato di quel che non fummo, di quello che fummo e non siamo più. In te sarebbero ritornati i morti e vissuti i non nati, sgorgate le acque sepolte. La poesia, da noi amata e non sciolta dal cuore mai, tu l’avresti cantata con gridi di fanciullo. L’unica spiga di due zolle confuse eri tu - lo stelo della nostra innocenza sotto il sole. Ma sei rimasto laggiù, con i morti, con i non nati, con le acque sepolte - alba già spenta al lume delle ultime stelle: non occupa ora terra ma solo cuore la tua invisibile/ bara. (Antonia Pozzi) ..intanto i mughetti crescono senza tregua..

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