Dei tanti momenti che avrò, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Poco fa il cielo era di un bel blu profondo, che ancora ci abitava la notte il viola del nuovo giorno saliva all'orizzonte, lungo il traliccio della luce. Un comune traliccio della luce, questo si vede dalla mia finestra, e tetti e case e alberi, ogni giorno uguali. Ma poi ha iniziato a scintillare, colpito dai primi raggi del sole ancora bagnato dalle nebbie notturne. E in quel momento ero lì, finchè la luce ha reso il cielo e l' orizzonte di un unico colore il traliccio sfumato nella foschia. Che sia per questo che canto canzoni d'amore e scrivo e descrivo le gioie che ho nominando la madre dopo ogni gioia anche perchè Santi numi o Eterni dei è un po' desueto mentre Mamma mia è eterna. Che sia per questo che canto dei luoghi che ho incontrato o incontrerò di cose comuni come gli alberi ai monti che vegliano un compagno strappato dal vento sdraiato nel muschio o nella neve. O dei venti di lago...