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Dove ho visto la neve

Ho visto la neve uscendo dal sonno
cadeva in freddi fiocchi grigi dal cielo nero,
la finestrella era piccola, senza vetri,
il cappottino troppo corto
e il respiro si gelava uscendo dal cuore spaurito.

Dimmi che verrà mattina.

L' ho rivista ancora nel sonno
ma il sonno era inconciliabile col gelo
era dello stesso colore,
freddo e infinito.

Questo non è il mio trenino dei sogni,
dimmi che verrà mattina
che finirà questa gelida notte
che questo vagone merci sul binario morto non continuerà il viaggio.

Domattina tornerò a casa e dalle finestre si vedrà il sole.

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Annunzio saresti stato di quel che non fummo, di quello che fummo e non siamo più. In te sarebbero ritornati i morti e vissuti i non nati, sgorgate le acque sepolte. La poesia, da noi amata e non sciolta dal cuore mai, tu l’avresti cantata con gridi di fanciullo. L’unica spiga di due zolle confuse eri tu - lo stelo della nostra innocenza sotto il sole. Ma sei rimasto laggiù, con i morti, con i non nati, con le acque sepolte - alba già spenta al lume delle ultime stelle: non occupa ora terra ma solo cuore la tua invisibile/ bara. (Antonia Pozzi) ..intanto i mughetti crescono senza tregua..

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