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Appare, pur non scomparendo mai., di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Appare, pur non scomparendo mai., di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it



Appare
come cosa che brilla alla luce nuova di ogni volta
e appare ogni volta nuovo
che il lago non è mai lo stesso
e si fa più bello curva dopo curva
mostra nuovi dettagli
un battello che passa lento
un campanile, un ponte, una vela.

Questa strada a volte sale
quando la costa si fa impraticabile
passa tra gli alberi e i boschi
ha gallerie scure da dove il lago non si vede
ma è la sotto, che brilla.
L'auto intanto va, in leggera discesa
verso la fine della galleria
non accende il benzina se non serve
scivola in un silenzioso elettrico
che anche lei sa il valore del silenzio
pieno di cose mai viste che brillano
alla luce nuova di ogni volta.

Ecco, riappare
si spalanca di nuovo agli occhi
e ti regala una voglia di fermarti a guardare.
Lo so che fa male ma ne approfitti per una sigaretta,
così dal muretto a lago vedi dettagli là in fondo
e un sentiero,
una scalinata che scende tra le case antiche
piena di trifogli e rose
e cose svanite di cui resta traccia sui muri.
Scendi fianco a fianco con l'acqua della cascata
e là sotto è una meraviglia
sempre una nuova meraviglia.

Solo al ritorno ti accorgi che non dovevi fumarla quella sigaretta
che il respiro manca
e anche che non potevi non scendere a vedere quell'arco di ponte sull'acqua.

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Le bellezze, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Non ci si abitua mai alla bellezza. Ogni lago brillante che ho visto ogni curva di seno o monte ogni tronco d’albero o corpo di donna e altra bellezza ancora vista sul sentiero verso questa calma età non mi abituerà mai. Sono rimpianti per tutte le bellezze che so esserci ancora in qualche luogo di questo mondo da vedere e che non riuscirò a vedere.

..intanto i mughetti crescono senza tregua..

Annunzio saresti stato di quel che non fummo, di quello che fummo e non siamo più. In te sarebbero ritornati i morti e vissuti i non nati, sgorgate le acque sepolte. La poesia, da noi amata e non sciolta dal cuore mai, tu l’avresti cantata con gridi di fanciullo. L’unica spiga di due zolle confuse eri tu - lo stelo della nostra innocenza sotto il sole. Ma sei rimasto laggiù, con i morti, con i non nati, con le acque sepolte - alba già spenta al lume delle ultime stelle: non occupa ora terra ma solo cuore la tua invisibile/ bara. (Antonia Pozzi) ..intanto i mughetti crescono senza tregua..

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