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Il sogno può bastare, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Il sogno può bastare, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Cos'è tutto questo freddo e lampi tuoni e grandine doveva essere tempo d'abiti leggeri e colorati di verdi e fiori sotto il sole. Il ciliegio qui sotto è fiorito l'altro giorno e ha già perso quasi tutti i fiori sotto la bufera ha un cerchio bianco ai piedi, sempre più grande quelli rimasti sono come in attesa di qualcosa in equilibrio tra il grigio del cielo e la terra. Sta in un piccolo giardino in verità un cortile e esce da un foro nel cemento io lo metto su alla colma, in sogno proprio in mezzo a un prato, e i bianchi fiori godono del sole ma è come un ricordo lontano, che torna agli occhi. Basterebbe un po' di sereno, un'aria calda e dorata, per farlo rifiorire. Lei è come quel ciliegio doveva essere tempo d'abiti leggeri e colorati trasparenze e ombre sotto la luce ma è tutto grigio, e freddo e spento come avvolto nelle nebbie o nei vapori. Io la metto nei suoi letti bianchi, in sogno, e v
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Le bellezze, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Le bellezze, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Non ci si abitua mai alla bellezza. Ogni lago brillante che ho visto ogni curva di seno o monte ogni tronco d’albero o corpo di donna e altra bellezza ancora vista sul sentiero verso questa calma età non mi abituerà mai. Sono rimpianti per tutte le bellezze che so esserci ancora in qualche luogo di questo mondo da vedere e che non riuscirò a vedere.

L’altra lei, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

L’altra lei, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Lasciate che si sdrai qui accanto a me quell'altra lei quella che il mio specchio svela con giochi d'ombra e luci quella che ha in cuore così tanta vita che vorrei sapere quella di cui vorrei sapere tutto, dal calore al sapore e alle movenze vere. Sarà però che uno specchio per definizione ha una cornice e il mondo che racchiude è così piccolo per lei a volte sì è pieno di danzanti meraviglie a volte è vuoto come scura valle che aspetta il sole. Però ricordo i giorni di un agosto andato il sole caldo a dissolvere le ombre un vento estivo a sollevar le vesti il sonno che non veniva mai fissando quelle labbra mai baciate il seno dove finalmente poter riposare. Ora lo specchio aspetta mentre lei è oltre la cornice forse ritornerà in un' altra estate o forse no lo riempirò di ombre e luci e drappi colorati nell'attesa saran piccoli e sfumati inganni che l'occhio vuole ma dove l'anima inquieta non riposa.

Credere, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Credere, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it E' negli occhi dei bimbi quando una sera il campanello suona e fuori c'è una slitta. Non importa che sia un trattore mal camuffato nè che quello che sta percorrendo il vialetto sembra appena uscito da una dieta ferrea. Devi guardare gli occhi dei bimbi si vede tutto quello che hai perso quando hai smesso di credere alle cose eterne come, ad esempio, la Madre che però ancora ritorna a ogni festa del cuore. Non importa quanto sia camuffata.

Ardore, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Ardore, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Come armonica di corda resta nell'aria il suono se sfiori leggero la corda con un un dito così niente brucia nell'ardore è solo l' annuncio del fuoco. E' come il rosso che incendia il cielo all'orizzonte la mattina e annuncia il sole così come una donna donna in rosso che si muove sinuosa sui suoi giacigli bianchi annuncia qualcosa d'invisibile, la punta che ti può trafiggere. E vibra di una vibrazione invisibile e sconosciuta, l'ardore che arriva da quando si respirava senza respiro da quando non si conosceva la donna e il sole. E se è una vibrazione ha un suono, l'ardore ma non lo puoi più o ancora udire devi tornare dove si respira senza respiro.

Ascolto, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Ascolto, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Stavolta si dovrà voltare là dove il tempo s'è fermato si dovrà voltare non passerò davanti al suo mantello di biancazzurro verniciato per farlo più bello nè mi ci nasconderò più come in un rifugio. Starò in piedi al centro del sagrato e stavolta si dovrà voltare voltarsi verso le finestre a cui mostra la schiena. In piedi al centro del sagrato nemmeno una coperta a far da rifugio nemmeno se la metti su un tavolo e ti ci metti sotto con lei fosforescente tra le ginocchia nello spazio privato tra le braccia dove nessuno può entrare. Lo so che non succederà e non si volterà è già accadutto che a pregarla non sia successo nulla ma io vorrei ancora la mia scatola di doni per Natale e se si voltasse si vedrebbe che non ce l'ha. Così uscirò da quei cancelli aperti e più non tornerò che tanto non è lì sotto a quel mantello più che voltarsi lei per vedermi e per farsi sentire dovrei voltarmi io per riuscire ad ascoltare e vedere che

Il canto del cigno, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it

Il canto del cigno, di Franco Bonvini [Poesia] :: LaRecherche.it Ecco il giglio bianconuvola che si fa cigno sotto il vento forse esegue il suo canto che domani si va. Con il petto respirante d’allodola un po’ gigante che si fa lupa pronta al balzo se il vento soffia di un po'più. E poi il soffio che la giravolta e la sparpaglia capovolta poi un aereo l’attraversa e lascia un pizzo bianco lassù. Resta un sesso frastagliato bianca vela di nuvola nello spazio delimitato dai gialli e dai blu Poi al solito m’appisolo ed è così che finisce il sogno che domani si va.